Maurizio Prato, presidente di Alitalia, si è dato un mese di tempo per scegliere il candidato migliore per acquisire la compagnia. Una scelta che dovrebbe cadere sulle quattro compagnie aeree in corsa se è vero che la scelta avverrà basandosi sul profilo industriale piuttosto che sulla disponibilità finanziaria. Intanto sindacati si dicono pronti a chiedere a ciascuno dei sei candidati un confronto diretto, perché è fondamentale il loro gradimento e la condivisione del piano industriale. Lufthansa ha confermato di essere "sempre aperta ai colloqui, ma naturalmente le condizioni per l’acquisto devono essere migliori di quelle attuali" e che comunque "la decisione sicuramente non sarà immediata". Air France, ha indicato un portavoce da Parigi, "è pronta a discutere non appena Prato prenderà contatto". Mentre la cordata rappresentata dal giurista Antonio Baldassarre a maggioranza italiana, affinché "resti all’Italia", sta lavorando per l’ingresso di "una compagnia aerea più forte" di cui non si vuole svelare nulla visto che l’accordo con Emirates è saltato proprio dopo la diffusione di indiscrezioni. Per ora nel consorzio ci sono Safna (finanziaria belga che possiede miniere e pozzi di petrolio in Congo e Nigeria), Reficere (società di Roma impegnata nel settore della ristorazione), Engineering (società quotata attiva nei sistemi informatici), I viaggi del Ventaglio (che possiede la compagnia aerea Livingstone), la torinese Aermar, e la holding israeliana Mivtach Shamir.