I sette principali vettori statunitensi (American, United, Delta, Southwest, Continental, Us Air e Northwest) a partire da gennaio preparano una sforbiciata al numero dei voli interni contro il caro-carburanti, nonostante la domanda di viaggi sia in aumento a conferma della ripresa del settore aereo dopo il crollo seguito agli attentati dell’11 settembre 2001. Oltre alla questione carburanti, le compagnie si sono da tempo posizionate sulle tratte intercontinentali che in generale sono quelle più remunerative. Ecco allora, che la United, il secondo vettore a stelle e strisce, limerà il numero dei posti destinati ai collegamenti domestici dell’8,4%, mentre American, la prima compagnia al mondo, varerà un taglio del 4,6%. Nel complesso, le stime di settore prevedono che da gennaio il sistema di trasporto aereo perderà negli Usa una capacità di circa 72 mila posti.
