9 milioni di euro di danni e interessi per aver infranto in diversi punti le leggi francesi sul lavoro. E' la multa inflitta a Ryanair dal tribunale di Aix-en-Provence, nella Francia del sud. Fra i ricorrenti, c'era anche l'Urssaf, che raccoglie i contributi del lavoro, il collocamento, la cassa-pensioni e il sindacato del personale navigante.
L'accusa aveva chiesto anche la confisca dell'equivalente dei quattro Boeing 737 che dal 2007 al 2010 hanno usufruito dell'aeroporto marsigliese di Marignane. In compenso, la compagnia irlandese dovrà affiggere la decisione che la condanna sulle porte del terminal low cost dell'aeroporto per un mese, e farla pubblicare su quattro giornali.
Nel 2007, Ryanair aveva aperto una base a Marsiglia senza però dichiarare la propria attività né al registro del commercio né all'Urssaf che raccoglie i contributi. I 127 dipendenti che assicuravano il funzionamento della base marsigliese vennero inquadrati in base al diritto del lavoro irlandese e non a quello francese. Nel paese ospite, invece, la legge prescrive che il codice del lavoro nazionale si applica quando un'attività viene "realizzata in locali o con infrastrutture a partire dalle quali viene esercitata in modo abituale, stabile e continuato". Ma Ryanair ha sempre parlato di "semplice manutenzione" degli aerei nello scalo.
La low cost ha comunque già annunciato l'intenzione, già manifestata, di fare appello contro la sentenza ed eventualmente di ricorrere alla Corte di Giustizia Ue. "Dal momento che gli equipaggi volavano in aerei registrati in Irlanda – ribatte la compagnia – sono considerati come operanti principalmente in Irlanda, e non in Francia". Ryanair ha sempre accusato il governo francese di aver "specificamente introdotto il decreto per proteggere la compagnia deficitaria Air France".