Rischiano grosso i 504 dipendenti di Wind Jet, 442 dei quali assunti a tempo indeterminato. In una lettera firmata dall’amministratore delegato, Stefano Rantuccio, e indirizzata ai rappresentanti sindacali, all’ufficio regionale del lavoro e al ministero del lavoro, la compagnia annuncia che è stata aperta una procedura di mobilità. Necessaria per "le perdite economiche pesantissime registrate dal 2009 al 2011: da 182 mila euro nel 2009 ad oltre 3 milioni nel 2010, con una previsione di 10 milioni per il 2011". Una crisi economica che, spiega Wind Jet, si inserisce "nella situazione di forte disagio economico che sta interessando oggi l'intero settore del trasporto aereo" e aggravata anche dal caro-carburante e da alcuni incidenti: 7 milioni di euro per il birdstrike di tre anni fa, 2 milioni di euro per una grandinata, 20 milioni di euro per l'incidente all'aeroporto di Palermo a settembre di due anni fa. Inoltre, pure le banche hanno chiesto un rientro immediato delle somme prestate alla compagnia. "La Società – si legge ancora – si vede costretta a comunicare la necessità di procedere a un licenziamento collettivo di personale". Ma aggiunge che c'è "la disponibilità aziendale alla verifica ed analisi di soluzioni alternative ipotizzabili ivi compreso il ricorso concordato agli ammortizzatori sociali», e che «sussiste l'ipotesi di un possibile e parziale recupero del business di Wind jet salvando quindi parte della forza lavoro in essa occupata, attraverso l'intervento di soggetti terzi del settore". Il riferimento è ovviamente ad Alitalia che ha già acquisito il pacchetto azionario della low cost siciliana. L'acquisizione definitiva è ora condizionata dall'attesa decisione dell'Antitrust. In caso di parere positivo, secondo i sindacati, partirebbe la trattativa per l'assorbimento del personale.