Nulla di fatto per la vicenda Wind Jet. L'udienza di oggi in cui era prevista l'approvazione o meno del concordato preventivo è stata rinviata al 27 settembre 2013 per la mancanza di un documento che non ha permesso al commissario giudiziale Mario Libertini di presentare la relazione finale. All'appello infatti manca la stima su alcuni pezzi di ricambio della low cost che sono depositati in un magazzino in Francia. Il valore dei beni si aggirerebbe intorno ai 3 milioni di euro. Dipendenti, fornitori e passeggeri dovranno, quindi, attendere ancora per poter vedere liquidati i crediti che vantano.
In realtà, se tutto sarà in ordine, il prossimo 27 settembre se la maggioranza dei creditori esprimerà voto favorevole il concordato verrà approvato. Saranno quindi liquidati i debiti in base ai parametri stabiliti dal tribunale fallimentare: i giudici hanno fissato al 5% la quota per i chirografi (tra questi i passeggeri che aspettano il rimborso) e al 48% quella relativa a dipendenti e creditori che aspettano da un anno di avere liquidato il loro debito.
Confconsumatori, intanto come aveva annunciato, ha depositato altri voti contrari al concordato che prevede un rimborso del 5% per i passeggeri. La percentuale, definita "ridicola", è relativa all'importo per i propri titoli di viaggio. La quota verrebbe versata in tranches.
Alcuni rumors avevano indicato, nei giorni scorsi, l'interesse all'acquisto da parte di un noto imprenditore settentrionale. La notizia, al momento, non ha trovato conferma. L'indiscrezione però, se si rilevasse fondata, potrebbe sovvertire totalmente i termini della piattaforma di concordato.
"Le recenti notizie su un possibile interessamento alla compagnia da parte di soggetti imprenditoriali allo stato non dichiarati e non conosciuti – commenta l'avvocato Carmelo Calì, responsabile nazionale del settore turismo e trasporti di Confconsumatori – impone poi a nostro avviso una nuova valutazione di tutta la questione e quindi anche della proposta di concordato".