Incidente diplomatico tra Tunisia e Israele con forti ripercussioni sul turismo: una quindicina circa di turisti israeliani sono rimasti bloccati sulla nave da crociera Norwegian Jade nel porto di La Goulette di Tunisi perché il governo tunisino ha impedito loro di sbarcare. Il gruppo ha ricevuto una e-mail del dipartimento per l'immigrazione tunisino in cui si specificava che non erano autorizzati a scendere a terra.
Il ministero dell'Interno di Tunisi ha poi reso noto che 14 turisti stranieri, di cui non ha specificato la nazionalità, erano stati respinti perché non avevano i requisiti di ingresso. Non è chiaro se i turisti israeliani avessero il visto, necessario per l'ingresso in Tunisia, visto che i due Paesi non hanno relazioni diplomatiche formali, ma la compagnia di navigazione ha spiegato che la decisione del governo tunisino è arrivata all'ultimo momento.
E la dura protesta non si è fatta attendere. Il ceo di Norwegian Cruise Line Kevin Sheehan si è detto "indignato" per quello che è successo e per "non essere stati avvisati in anticipo", scusandosi con i suoi ospiti "colpiti da questa discriminazione" e annunciando la cancellazione delle successive tappe della crociera in Tunisia. La Norwegian Cruise Line, "che accoglie persone di tutte le nazionalità a bordo delle sue navi", non metterà mai più piede nel Paese, ha poi assicurato il dirigente.
Indignate le reazioni anche di associazioni come l'Anti-Defamation League (che si occupa delle diffamazioni contro gli ebrei), che ha elogiato la compagnia di navigazione per la sua decisione "coraggiosa e responsabile". La Norwegian Cruise Line faceva scalo in Tunisia ogni tre settimane, soltanto in inverno. E ogni anno a maggio, frotte di pellegrini ebrei vanno in Tunisia per visitare la sinagoga di Ghriba, nell'isola di Jerba, un evento su cui l'industria turistica locale punta molto.