4 turisti italiani morti nell’attentato di Tunisi

Ci sono almeno quattro vittime italiane in Tunisia, nell’attentato terroristico che si è consumato ieri. cinque uomini armati travestiti da militari hanno assaltato il celebre museo del Bardo, accanto al Parlamento, che forse era il loro obiettivo originario, dal quale sarebbero stati respinti.    

C’è stata una sparatoria, un assedio con decine di turisti presi in ostaggio – drammatiche le immagini di ragazzi e bambini seduti a terra nel museo twittate dagli stessi ostaggi – e poi si è consumata la strage: 23 i morti e almeno una cinquantina di feriti. I morti sono 18 turisti stranieri e 5 tunisini, tra cui due degli attentatori.   

La Farnesina ha confermato che quattro italiani sono stati uccisi, e altri 13 sono rimasti feriti. Ma il bilancio, avvertono dal ministero, “è ancora in evoluzione”. Tra le vittime accertate ci sono Francesco Caldara, un pensionato 64enne di Novara che era in crociera con la compagna Sonia Reddi (55), anche lei ferita. E un torinese, Orazio Conte. L’Isis ha espresso il suo plauso per l’attacco, ma non una piena rivendicazione.

Se si esclude un fallito attacco suicida a Sousse nel 2013, era dal 2002, quando un attentato alla sinagoga di Djerba fece 19 morti, che i terroristi non sparavano ‘nel mucchio’ in Tunisia.

Al momento dell’attacco, nel luogo della sparatoria erano in circolazione tre bus turistici con i partecipanti alla crociera sulle navi Costa Fascinosa e Msc Splendida.

E ieri sera avenue Bourghiba, il luogo simbolo delle manifestazioni della rivoluzione dei Gelsomini, si è riempita di tunisini con bandiere al vento scesi in strada contro il terrore: “La Tunisia è libera, fuori il terrorismo”, scandiva la gente. Mentre il video dei deputati blindati nel Parlamento durante l’attacco che cantavano a squarciagola l’inno nazionale faceva già il giro del web. Sono le immagini di un Paese che non si vuole arrendere. 

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