Le istituzioni politiche lombarde si muovono in difesa di Malpensa dalle prospettive nere della trattativa per la cessione di Alitalia ad Air France. Umberto Bossi ha chiamato il premier Romano Prodi venerdì scorso dalla sua casa di Gemonio, dove c’erano anche Roberto Calderoli e Roberto Maroni. Di preciso del colloquio non si sa molto, al termine Calderoli si è limitato a dire che "alla fine Bossi mi è sembrato soddisfatto. Ma non anticipiamo nulla perché noi siamo quelli del fare e non del dire e oggi chi chiacchiera rischia di fare dei danni a Malpensa anziché favorire il futuro dello scalo". Bossi ha parlato con Prodi degli slot, argomento importante nella ipotesi di far nascere una compagnia del Nord che possa occupare gli spazi lasciati liberi da Alitalia. Per il segretario del Carroccio, gli slot lasciati liberi a Malpensa dovrebbero essere consegnati subito alla Sea e subito riassegnati. Su queste basi potrebbe prendere il via la scommessa di una compagnia in grado di servire l’area del nord Italia e anche il Canton Ticino.
Dal canto suo, il governatore Roberto Formigoni ha messo a punto una strategia "a tre stadi" che parte dalla richiesta al Governo di annullare la scelta di Air France. Il secondo stadio, nel caso la decisione fosse confermata, è di far sì che la Regione Lombardia entri "a pieno titolo" nel negoziato per fare in modo che le condizioni siano le "meno penalizzanti". Contemporaneamente si tratta di ottenere dal Governo la conferma di "tutti" gli impegni sul potenziamento dei collegamenti viabilistici e ferroviari di Malpensa e di porre le condizioni (in quei cinque anni) per creare una "grande" compagnia alternativa. Il terzo ‘stadio’ riguarda proprio questa nuova compagnia che “abbia come hub Malpensa – afferma il governatore lombardo – e collegamenti adeguati con tutti gli aeroporti del Nord”.