Per Alitalia "non è più il tempo per soluzioni provvisorie", il governo "lavora con costruttiva sostanza" per "una soluzione imprenditoriale solida". Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti in una audizione di fronte alle commissioni Bilancio, Trasporti e Lavori Pubblici di Camera e Senato non nasconde "l’intensificarsi della crisi", ma mostra fiducia. L’advisor Intesa Sanpaolo indicherà una possibile soluzione intorno a fine luglio: ha "la massima fiducia" del governo, dice Tremonti, e lo scorso 3 giugno ha avuto dal cda il mandato di disegnare una possibile soluzione "entro due mesi. Sono passate due settimane e sembra che stia lavorando con grande impegno". Si delinea un piano in 2 mosse. La strategia su cui lavora Intesa Sanpaolo, spiega il presidente di Alitalia Aristide Police, "è un piano con l’ingresso di capitale fresco e tendente al rilancio con la ricapitalizzazione. Poi ci sarà la ricerca di un’ulteriore consolidamento di partnership internazionali". E quanto all’ipotesi di un polo italiano, con Air One e Meridiana, "le aggregazioni sono tutte benvenute".
Non ci sarebbe ancora, dunque, un partner internazionale forte interessato: una condizione ritenuta necessaria per guardare lontano. Da qui l’esigenza di muoversi in due fasi. L’ingresso di nuovi soci, o temporaneamente di un pool di banche, subito, per portare risorse con un aumento di capitale ed evitare il fallimento. Un passaggio per risollevare Alitalia dall’orlo del fallimento, farne una preda più appetibile per un partner straniero, e tornare quindi a cercare l’aggregazione con un forte partner internazionale.