I risparmiatori della vecchia Alitalia non sono riusciti a riunire in assemblea almeno il 20% dei possessori di bond per mettere ai voti la proposta di un’azione comune di risarcimento. In sala alla fine si è radunato solo il 6,3%. Alla riunione infatti non si è presentato il Tesoro, che ha in portafoglio il 62% delle obbligazioni ma è anche una controparte come azionista e come governo. Nessuna assemblea, quindi: senza quorum si è trasformata in un confronto informale, teatro della rabbia di singoli piccoli risparmiatori e occasione per coagulare adesioni alla proposta della società di gestione del risparmio Anima che vuole un’"azione legale collettiva" contro il Tesoro. Che, secondo Anima, è colpevole di aver svolto il suo ruolo di azionista della ex compagnia di bandiera per "fini di natura politica e pubblica che per quanto nobili nulla hanno a che vedere con lo stato privatistico" della vecchia Alitalia: ne ha difeso l’italianità, per esempio, invece di puntare "alla soddisfazione massima per soci e creditori".