L’unica condizione che pone è la trasparenza. Così ieri l’uomo d’affari milanese Paolo Alazraki si è detto ancora interessato ad acquistare Alitalia durante una conferenza stampa in cui ha illustrato i dettagli di un’azione di responsabilità civile nei confronti del vecchio cda dell’aviolinea. Un piano da 5 miliardi di euro (ripartiti tra risanamento del debito, acquisto di aerei e utilizzo dei terreni della compagnia), e senza alcuna banca italiana tra i sostenitori, quello che Alazraki presenterà tra 15 giorni. Nel suo progetto c’è la creazione di una newco cui parteciperanno soci finanziatori, i 40 ‘garibaldini’ che l’hanno seguito fino ad oggi e anche i sindacati. “Il nostro piano è l’unico in cui non si manda via nessuno, che prevede l’espansione delle rotte e l’assunzione di un certo numero di piloti” e che prevede “il mantenimento di due hub (Milano e Roma) e la loro espansione”, ha aggiunto il finanziere, anticipando alcuni dettagli sulla ‘sua’ futura Alitalia: sarà privata, diventerà “il fulcro della cultura italiana”, tornerà a fare la manutenzione a Roma, farà alleanze con il low cost e rivoluzionerà il catering con prodotti dell’equo e solidale.
