Allarme per scadenza cig covid: 200mila a rischio, urge proroga

Prorogare subito gli ammortizzatori sociali con causale Covid, che scadono a fine dicembre. A pochi giorni dal termine, pmi e sindacati rilanciano l’allarme: migliaia di lavoratori sono a rischio. Soprattutto nei settori del turismo, in primis agenzie di viaggio e alberghi, e della ristorazione, nuovamente colpiti dalla pandemia, tra nuove restrizioni durante le festività e prospettive incerte: sono almeno 200mila, stima Confesercenti, quanti dal primo gennaio possono rimanere senza copertura.

Con il decreto “fiscale” sono state riconosciute ulteriori settimane di integrazione salariale con causale Covid fino al 31 dicembre 2021 in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per motivi riconducibili all’emergenza, per le quali non è previsto alcun contributo addizionale a carico dei datori di lavoro. Confesercenti rilancia la richiesta di prorogare almeno al 30 giugno 2022 il termine degli ammortizzatori sociali emergenziali.

Una preoccupazione sostenuta anche dai sindacati, che nei giorni scorsi avevano scritto al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, chiedendone la proroga almeno fino al 31 marzo prossimo, cioè fino al termine dello stato di emergenza, riconoscendo quindi altre tredici settimane di copertura. A fine dicembre scade anche l’equiparazione a malattia del periodo trascorso in quarantena dai lavoratori.

E molti reclamano i ristori. Discoteche e sale da ballo, dopo le nuove chiusure, “devono essere immediatamente ristorate, in modo proporzionale alla capienza dei locali”, sostiene il comparto intrattenimento-discoteche di Fiepet Confesercenti.

Stesso andamento negativo per il settore matrimoni ed eventi privati: il 2021 si chiuderà con “un fatturato dimezzato rispetto all’ultimo anno pre-Covid, da oltre 50 miliardi di euro a circa 25, con l’aggravante che gran parte dei ristori stanziati con il decreto Sostegni non è ancora arrivata”, dice Federmep, la federazione che rappresenta imprese e professionisti del settore.

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