Anche nel turismo il prezzo più alto della pandemia lo pagano le donne. Ma non si piegano

La pandemia ha colpito soprattutto le donne. Sono loro quelle che, specialmente in ambito lavorativo, hanno pagato il prezzo più alto. Anche nel turismo. Ma sono loro anche quelle che non intendono piegarsi, che sono pronte a scommettere sulla ripartenza del settore, in prima linea, rimboccandosi le maniche, e con un pizzico di pragmatismo. Una volontà emersa chiaramente dalle voci di alcune protagoniste del turismo raccolte da  Travelnostop.com nel corso del webinar “LE DONNE NEL TURISMO AL TEMPO DELLA PANDEMIA”, promosso in occasione della Giornata Mondiale della Donna.

“Le donne sempre più protagoniste nel turismo come nella vita di tutti i giorni – ha sottolineato il direttore editoriale Toti Piscopo -. Nella Giornata a loro dedicata, abbiamo voluto promuovere questo incontro-conversazione con le rappresentanti delle associazioni confederali per fare il punto del settore tra immobilismo e volontà di fare. Dal simbolo della mimosa al simbolo delle scarpe rosse segno di un malessere diffuso ma anche di una rinnovata consapevolezza che deve diventare patrimonio comune, fatto di affetto e di rispetto insieme – conclude Piscopo – al senso di responsabilità”.

“La pandemia – ha esordito Magda Antonioli professore di Macroeconomia ed Economia del Turismo all’Università Bocconi e direttore del Master in Economia del Turismo – ha colpito molto di più le donne che altri generi, soprattutto nei settori turismo e servizi, e molte non avendo un contratto a tempo indeterminato non hanno goduto delle agevolazioni previste, come ristori o blocco licenziamenti. Ma oggi penso sia necessario guardare alla donna come talento inutilizzato. Di recente una ricerca su 22 mila alberghi nel mondo ha dimostrato che quelli con il 30% in più di occupazione femminile ai livelli decisionali hanno aumentato i loro profitti del 15%”.

“Il turismo è in crisi profonda- ha aggiunto Marina Lalli, presidente di Federturismo – e chi ne fa maggiormente le spese è il soggetto più debole e dunque la donna. Ad oggi abbiamo registrato tantissime dimissioni volontarie da parte di donne che non riescono a conciliare il lavoro con la gestione dei figli e dei genitori anziani”.

Per Ornella Laneri, ceo di Sheraton Catania Ornella Laneri, “la presenza femminile all’interno di un’azienda, soprattutto nel turismo, fa la differenza. Il 2020 doveva essere l’anno degli utili dopo una lenta ripresa. Ora dobbiamo ricominciare, e chi meglio delle donne può farlo? io da donna e imprenditrice non ho mai chiuso, ma ho sentito anche il peso di essere una dipendente donna con i figli e i nonni. Però in questo momento abbiamo capito l’importanza della condivisione: in pandemia eravamo spaventate, avevamo bisogno di confrontarci e di condividere i progetti ma anche le paure. Da questi presupposti è nato il gruppo Aidda for tourism. E’ più difficile essere donna, ma anche molto più bello”.

“Le donne del turismo – ha spiegato Ivana Jelenic, presidente di Fiavet – sono ancora in una condizione da tutelare, ma non siamo dei panda, quindi una specie da proteggere, dovremmo invece riuscire a fare quel salto culturale che equipara donne a uomini. E durante quest’anno di pandemia le donne non hanno mai mollato, la forza e il coraggio che ho trovato nelle mie colleghe non l’ho trovato in tanti uomini. Il mio messaggio di auguri è che il domani sia migliore per tutti e soprattutto più equo”.

Per Barbara Casillo, direttore generale di ‎Associazione Italiana Confindustria Alberghi, “la ripartenza sarà esplosiva, sarà la naturale compensazione a questa assurda situazione che stiamo vivendo. Quando supereremo questa fase di emergenza, la domanda tornerà ma in una logica di medio periodo serve una strategia di impresa diversa per fronteggiare la concorrenza internazionale, adottando nuovi format e nuovi modelli. E in un mondo dove cresce la necessità di competenze le donne possono avere ruolo importante”.

“Sono una di quelle che ce l’ha fatta – ha ammesso Daniela Panetta, direttore commerciale Ergo Assicurazioni Viaggi – sono l’unica donna a essere direttore commerciale in una compagnia di assicurazioni. Per una donna è tutto più difficile. Io forse ce l’ho fatta perchè ho usato una dote tipica delle donne: il pragmatismo. Dote che ho messo in atto anche durante la pandemia, quando. ci siamo inventati svariate soluzioni: abbiamo congelato le polizze, abbiamo dato buoni pur non avendone l’obbligo, per dimostrare la vicinanza al nostro settore turistico”.

“Sono stata la prima presidente donna della Fiavet – ha raccontato Cinzia Renzi, oggi presidente Assoviaggi Confesercenti Lazio – dopo 50 anni dalla sua fondazione, ma con un consiglio di soli uomini, e con tutti gli altri presidenti delle associazioni di categorie uomini. Ma devo dire che negli ultimi 10 anni le cose sono migliorate. Oggi insieme ad altre due colleghe abbiamo deciso di fondare l’associazione Donne e turismo, come supporto per la ripartenza dopo un anno pesante. temiamo che quando il blocco licenziamento verrà meno il nostro settore lascerà a casa tante colleghe”.

Quindi Mariella Sciammetta, governatore del Distretto Lions 108Yb, ha ricordato come a settembre scorso fu presentato il documento Il coraggio di non aver paura: “guardavamo a un periodo di ripresa e volevamo dire che bisognava avere coraggio e che noi ci saremmo stati. Abbiamo fatto pure qualche evento, poi la situazione è precipitata. Ma nulla è perduto, resiste la capacità di reinventarsi giorno per giorno. E adesso lavoriamo per utilizzare una parte dei fondi del Recovery Plan per rendere le strutture turistiche accessibili”.

“La pandemia ha aggravato la situazione delle donne nel turismo, ma si è vista anche la forte resistenza delle donne ad andare avanti, ad adattarsi, chi ha resistito va premiato e sostenuto, come sta facendo l’Ue”, ha sottolineato Corinne Scaletta, presidente Confesercenti Assoturismo Palermo.

“Portare avanti le proprie idee, fare rete e confrontarsi è il modo migliore per affrontare questo periodo di grande difficoltà. L’obiettivo deve essere quello di rimboccarci le maniche e capire come uscire da questa situazione trovando strategie positive”, ha detto Bernadette Lo Bianco, consigliera nazionale dello Skal Italia per il turismo per i disabili.

L’evento è visibile al link https://www.facebook.com/travelnostop

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