Estate a due velocità per il prodotto Italia secondo i dati rilevati da Confindustria Assotravel presso la rete delle agenzie di viaggio italiane operanti come incoming server il cui bilancio finale è modestamente positivo. Le città d’arte italiane si confermano anche durante il periodo estivo come un prodotto saldo e di successo. Da Nord a Sud è stata alta la domanda dall’estero per le città d’arte italiane, sia per quelle tradizionali (Venezia, Roma, Firenze, Milano, Bologna, Torino) sia per quelle cosiddette ‘minori’ (Ferrara, Treviso, Siena, Pisa, Viterbo). In controtendenza Napoli che ha sofferto per la pubblicità negativa del problema rifiuti. Per le città d’arte i flussi dall’estero durante l’estate provengono principalmente da Germania, Francia, Inghilterra ma anche Stati Uniti, Spagna e Sud America. Note dolenti, invece, per il Mare Italia. Le destinazioni consolidate (come Capri, Taormina, Costiera Amalfitana, Santa Margherita Ligure, ma anche la costa toscana) non soffrono particolarmente e la loro immagine consolidata sui mercati nazionali ed internazionali è talmente forte da metterle al riparo da (molti) cambi di direzione della domanda. Diverso il discorso per le destinazioni meno affermate che soffrono la concorrenza di Spagna, Grecia e Croazia dovuta a un miglior rapporto qualità-prezzi. In crescita il turismo enogastronomico e la domanda per gli agriturismi spinti dall’utilizzo sempre più frequente di internet. Infine, la montagna si allinea sui dati 2006 trainata dagli amanti dell’escursionismo, e di attività sportive come il trekking, la mountain bike e il climbing sempre più amate da giovani under 30. Non manca comunque la presenza di famiglie con figli e anziani in cerca di tranquillità, aria pulita, natura e attratte dall’enogastronomia locale. Rispetto all’estate 2006, situazione stazionaria per Liguria, Veneto, Toscana, Puglia, Emilia Romagna e Sardegna. In crescita Friuli Venezia Giulia (+4%), Molise (+3%), Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Lazio (+2%), Umbria, Marche e Sicilia (+1%). In calo Abruzzo e Basilicata (-1%), Campania (-3%) e Calabria (- 4%).