Più attività promo-commerciale sul web ed una maggiore incisività sui mercati esteri. É quanto chiedono gli imprenditori alberghieri a Governo sulla promozione turistica gestita dagli enti pubblici e dal loro modus operandi. È quanto emerge da una ricerca condotta dalla società di consulenza turistica Jfc di Massimo Feruzzi. Dallo studio è emerso che tutti gli Enti, nel 2013-2014, hanno visto calare il livello di gradimento dell'attività promozionale svolta rispetto al 2012.
Enit, Regioni, Province, Distretti ed i Sistemi Turistici Locali e Comuni raccolgono insoddisfazione tra chi giornalmente opera con il mercato. Così come nel 2012, anche nel 2013 e nei primi mesi del 2014 nessun ente che si occupa di promozione turistica ottiene la sufficienza da parte degli albergatori italiani aderenti al sondaggio, ma mentre Regione, Provincia ed Enit mantengono lo stesso posto in classifica, chi si posizione all'ultimo posto nel livello di gradimento degli imprenditori, sono i Comuni.
Secondo la ricerca il Comune è l'ente che raccoglie il maggior numero di punteggi negativi (nel 2012 era l'Enit); sono invece le Regioni a raccogliere il maggior numero di punteggi positivi (nel 2012 erano i Comuni). I Comuni vengono considerati "non più attenti alle esigenze dei privati", "senza possibilità di investire fondi in promozione", come pure si afferma che "il nostro Comune ancora non ha capito cosa vuol dire turismo".
“Di certo – commenta Feruzzi – le problematiche legate al patto di stabilità e spending review hanno bloccato molte attività promozionali delle Amministrazioni Comunali, anche in ambito turistico". Sempre per quanto riguarda le amministrazioni comunali, i giudizi quantitativamente più negativi provengono dagli albergatori dell'Emilia Romagna, ed a seguire da quelli della Toscana, del Veneto e del Trentino Alto Adige. "Si tratta delle Regioni – conclude Feruzzi – con il maggior livello di ‘turisticità’, dove le amministrazioni comunali hanno sempre svolto un ruolo importante di sostegno promozionale agli imprenditori turistici ma che, nell'ultimo anno, si sono viste costrette a ridurre questo tipo di intervento proprio a causa delle problematiche di equilibrio contabile".