Bangkok, aerei vuoti lasciano scalo assediato

Ma per riaprirlo al traffico servirà una settimana dalla fine dell’occupazione

Circa 40 aerei vuoti – con solo l’equipaggio a bordo – oggi hanno potuto lasciare l’aeroporto internazionale di Bangkok, bloccato da quasi una settimana dagli oppositori del governo, in base a un accordo tra autorità aeroportuali e dimostranti. Gli aerei potranno così caricare in altri scali i passeggeri, soprattutto stranieri, impossibilitati a lasciare il paese asiatico per colpa dello scontro politico in corso. L’accordo prevede che gli aerei che potranno lasciare l’aeroporto sotto assedio sono 88. Intanto il presidente dell’autorità aeroportuale thailandese ha fatto sapere che per riaprire e far ripartire l’aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok ci vorrà almeno una settimana dalla fine del sit-in dei manifestanti per verificare i sistemi informatici. “Ma se i principali sistemi informativi dell’aeroporto avessero bisogno di alcune riparazione – ha aggiunto – i tempi potrebbero allungarsi. E io credo che alcuni sistemi siano danneggiati" ha concluso. Intanto ieri sono rientrati i primi 90 italiani. I nostri connazionali bloccati nel Paese asiatico sono, però, ancora 700 e per loro il ministro degli Esteri Franco Frattini sta valutando l’organizzazione di un’operazione di rientro: in particolare la Farnesina sta cercando di individuare l’aeroporto più idoneo da dove gestire le partenze degli italiani, limitando così al massimo gli spostamenti all’interno della Thailandia.
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