domenica, 5 Maggio 2024

Beni culturali, per 70% imprese è risorsa mal sfruttata

Secondo ricerca Confcommercio 82% chiede di potenziare investimenti

Impresa e cultura potrebbero essere un binomio vincente. Peccato che l’Italia, che vanta il primo patrimonio storico, artistico e culturale del mondo, non utilizzi questa risorsa in maniera efficiente. A dirlo sono le stesse imprese, la cui maggioranza, secondo la ricerca ‘Cultura e Pmi’ a cura di Confcommercio e Format, ritiene anche che gli investimenti destinati alla tutela e valorizzazione dei beni culturali andrebbero potenziati. Sette aziende su dieci (il 67,8%), evidenzia la ricerca, presentata nel corso della terza tappa del Roadshow Pmi di Confcommercio a Firenze, ritengono che il nostro patrimonio culturale rappresenti una risorsa competitiva non sfruttata in maniera efficiente. Inoltre, otto imprese su dieci (l’81,9%) ritengono che gli investimenti destinati alla tutela ed alla valorizzazione dei beni culturali andrebbero potenziati, nonostante la difficile situazione economica e la necessità di rigore nel controllo della finanza pubblica. Infine, più della metà delle imprese (il 57,9%) ritiene non adeguata la politica di coordinamento nazionale per i beni culturali ed il turismo. Negli ultimi 3 anni in Italia il 45,3% delle Pmi ha sostenuto almeno un evento culturale o ha ‘investito’ in cultura. Per Mario Resca, consigliere del ministro per i Beni culturali, l’Italia deve rilanciare la propria capacità di "attrarre il turismo culturale che porta ricchezza". Ma per Francesco Rutelli, presidente del Copasir, con i tagli "drammatici" delle risorse per la cultura attuate dal Governo presto potrebbero trovarsi in difficoltà anche i grandi musei. Parlando a margine della terza tappa del Roadshow Pmi di Confcommercio, Rutelli ha sottolineato che queste difficoltà dei musei potrebbero venire fuori "proprio nel momento in cui arrivano i turisti che chiedono servizi migliori".
 

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