Il turismo ha bisogno di un ministro. Parola di Berlusconi che al convegno sul turismo organizzato dalla Fondazione “I Sud del Mondo” a Milano ha mandato una lettera sull’argomento. “Il prossimo passo – scrive il premier – sarà il ripristino del ministero del Turismo che ci viene richiesto dagli operatori e dalle Regioni più responsabili per l’esigenza di affrontare adeguatamente la competizione globale”. Intanto, però, la crisi economico-finanziaria mette alle strette anche il turismo che "sta vivendo una grande emergenza", come sostiene il sottosegretario al Turismo, Michela Vittoria Brambill. Per questo, secondo la Brambilla è necessaria una inversione "di rotta" che punti su "una politica nazionale" per rilanciare il settore. Il sottosegretario chiede, quindi, "il supporto di tutte le istituzioni" perché ormai "siamo in ritardo" e, ora, "servono interventi" adeguati per un comparto "che impiega 2,5 milioni di addetti" e che contribuisce al "10% del Pil". Parole che condivide anche il presidente dell’Enit Agenzia nazionale del turismo, Matteo Marzotto che dice: "non si tiene in considerazione che il turismo è l’industria più importante in Italia e che, come numero di addetti, rischia più degli altri" In tal senso Brambilla aggiunge che: "siamo fuori tempo massimo" di fronte "a dati preoccupanti in assoluto (una perdita di 4 miliardi di fatturato e 4mila posti di lavoro persi nel 2008) e, soprattutto, in un Paese a crescita quasi nulla come l’Italia". Per questo per il sottosegretario "sarebbe stato irresponsabile, da parte nostra, continuare a fare finta che il turismo non esiste" come è stato fatto "negli ultimi vent’anni". In questo contesto lo sviluppo di un piano infrastutturale per il Mezzogiorno "é un grande risultato – conclude Brambilla – che consente di superare un gap per un Sud d’Italia dalle grandi potenzialità turistiche”.