“Istituire al più presto un codice identificativo nazionale obbligatorio per i cosiddetti affitti brevi”. Lo chiede il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, audito dai deputati della Commissione X della Camera sulla proposta di legge delega per il Turismo. E si augura venga istituito “un registro pubblico, accessibile ai consumatori e agli organi di controllo, che consenta di identificare univocamente tanto l’ubicazione e le caratteristiche degli alloggi ai quali viene assegnato il codice, quanto le generalità del locatore”.
Secondo Bocca, bisogna “stabilire quando l’attività ricettiva può essere considerata occasionale”. In Europa, sottolinea, “tutti hanno preso coscienza del problema, ma solo in Italia regna l’anarchia, con pesanti ricadute che danneggiano tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza”.
Il presidente di Federalberghi interviene anche sulla classificazione alberghiera, chiedendo che “la legge delega consenta espressamente agli alberghi italiani di utilizzare il sistema Hotelstars Union su base volontaria, in aggiunta al sistema pubblico”. Star fuori dal sistema HSU, spiega, “equivale a star fuori dall’euro o a reintrodurre il controllo passaporti alle frontiere interne all’Unione”.
Infine una perplessità sui due anni di tempo previsti per l’adozione dei decreti delegati: “tempi incompatibili con l’urgenza che caratterizza determinate esigenze”, sottolinea il presidente di Federalberghi, che propone di “anticipare per quanto possibile l’entrata in vigore di alcuni dei contenuti della delega, integrando i provvedimenti in corso di esame, a partire dal decreto crescita, che nei giorni scorsi ha iniziato il proprio iter alla Camera”.