L'Europa temporeggia sui body scanner, nonostante lepressioni Usa perché vengano introdotti nei principali scali dell'Ue per i voli verso gli Stati Uniti. Dopo il fallito attentato sul volo di Natale Amsterdam-Detroit, invece, l'Italia è decisa ad andare avanti con la sperimentazione in tre aeroporti già a metà febbraio: oggi il via libera dalla commissione tecnica. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha annunciato che l'Italia comprerà una quindicina di body scanner per utilizzarli in forma sperimentale, "nel rispetto della privacy e della salute", a Fiumicino, Malpensa e Venezia. "Provvederemo – ha detto – all'addestramento di chi dovrà impiegarli e sensibilizzeremo i passeggeri informandoli sulle procedure cui andranno incontro. Se il test funzionerà siamo pronti ad allargarne l'uso anche ad altri scali". Sulla stessa scia anche la Francia mentre Regno Unito e Olanda hanno già deciso di introdurli. Intanto al vertice Ue-Usa sulla sicurezza di Toledo i 27 hanno dato mandato alla Commissione di presentare un rapporto su efficacia, eventuali rischi per la salute e compatibilità di questi dispositivi con la privacy dei passeggeri. Una linea di prudenza portata avanti in particolare dalla Germania a cui si è associato anche il presidente spagnolo dei ministri Ue Alfredo Rubalcaba che ha auspicato che si aspettino le conclusioni dello studio della Commissione prima di decidere una posizione europea comune, forse verso aprile. Intanto gli Usa hanno annunciato l'introduzione di altri 450 dispositivi nei prossimi 12 mesi, oltre ai 40 già in attività. Ma all'esame ci sono anche altre misure di protezione degli aeroporti e si torna a parlare di ‘sceriffi dell'aria' per garantire la sicurezza anche in volo. Il segretario Usa alla sicurezza interna Janet Napolitano ha detto che negli Stati Uniti sono già presenti in diversi voli nazionali e internazionali e che, dopo il fallito attentato di Natale, il loro numero sarà aumentato.
