"In Italia non esiste più una politica per il turismo che possa essere considerata degna di questo nome, non c’é nulla che possa somigliare a una programmazione di sistema che serva al rilancio degli asset della nostra offerta più tradizionale e a cercarne di nuovi e di più redditizi". Cosi il sottosegretario alla presidenza al Consiglio con delega al turismo, Maria Vittoria Brambilla, ha commentato i dati presentati stamani sulla stagione estiva 2008, che ha visto l’Italia perdere turisti, fatturato e quota di mercato. Per il sottosegretario "non bisogna stare seduti, mentre tutti corrono": bisogna ripartire con "idee e programmi nuovi o si rischia di avere il destino segnato". Basta con "leggi, paletti fiscali e barriere burocratiche; scarso livello di professionalità degli addetti e offerta poco competitiva". Il sottosegretario ha messo in evidenza il calo dei turisti americani (-25,3), che "forse era prevedibile" anche per il basso valore del dollaro rispetto all’euro e per la crisi economica e finanziaria degli Usa. Anche il calo del 18% delle presenze al Sud era "piuttosto prevedibile" per lo scandalo dei rifiuti di Napoli. Da "non prendere sotto gamba" invece il calo dei turisti tedeschi, austriaci e svizzeri e di quelli provenienti dal sud-est asiatico.