sabato, 11 Maggio 2024

Castelli: dalle autostrade risorse per completare grandi opere

Il viceministro vuole vendere concessioni autostradali e mettere nuovi pedaggi

Per ricavare le risorse necessarie a completare il piano delle grande opere già avviato dal governo, il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Roberto Castelli punta sui "gioielli di famiglia", vale a dire sulle concessionarie autostradali in scadenza ma anche sulle tratte autostradali non ancora a pagamento e che possono essere messe a pedaggio. Dalle tratte autostradali, il viceministro conta così di recuperare "da 1,2-1,3 miliardi fino a 1,8 miliardi, ma sono stime prudenziali, qualcuno dice anche di più", ha detto. "Abbiamo investito oltre 17 miliardi per avviare le grandi opere, e ora bisogna completarle e per farlo possiamo vendere le concessioni autostradali" ha sottolineato Castelli intervenuto alla 'Mobility Conference' di Assolombarda.
"E' previsto dal Dpef del 2009 – ha spiegato -, si tratta ora di capire se vendere le concessioni o metterle in gara, l'Europa ci dirà presumibilmente di metterle in gara". Non solo. Citando la Finanziaria 2010, il viceministro ha poi osservato che "ci sono tanti chilometri di strade che hanno caratteristica autostradale e su cui non viene pagato il pedaggio, creando una sperequazione anche in base all'articolo 3 della Costituzione". Il capitolo infrastrutture della Finanziaria autorizza infatti l'Anas a mettere a nuova gara le tratte autostradali in concessione con scadenza entro il 31 dicembre 2010. Tra queste, le Autostrade Centropadane, la rete gestita da Autovie Venete, l'autostrada del Brennero. Così come è prevista la messa a pedaggio di tratte stradali con caratteristiche di autostrade da mettere a pedaggio. Come ad esempio, il Grande raccordo anulare, e la Siracusa-Catania.

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