“Entro l’anno apriremo un tavolo di confronto con i Pubblici esercizi, attori fondamentali della filiera del turismo”. Lo ha annunciato il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, intervenuto all’Assemblea nazionale della Fipe, rispondendo in diretta alla richiesta avanzata dal presidente Lino Enrico Stoppani nella sua relazione, di promuovere un tavolo per garantire lo sviluppo della qualità dell’offerta in un quadro di legalità.
“Bisogna saper dare una risposta concreta – ha precisato Centinaio – perché dei tavoli bisogna sapere quando iniziano, quando finiscono e quali sono gli obiettivi. Per questo già la prossima settimana cominceremo ad incontrarci per decidere chi vi parteciperà”.
Stoppani ha chiesto alle istituzioni di concertare per “garantire la qualità dell’offerta che impone un quadro di regole in grado di favorire buona concorrenza tra tutte le imprese che fanno la stessa attività ma anche di ascoltare le principali istanze del settore e ricercare le soluzioni che possano aiutare i nostri imprenditori a contribuire maggiormente alla crescita del Paese”.
Nel corso dell’Assemblea è stata presentata una nuova indagine sul rapporto a trecentosessanta gradi tra gli italiani e il cibo. Gli italiani tendono a mangiare “alla giornata”, infatti 3 su 4 preparano i pasti giorno per giorno. A pranzo si cucina sempre meno, solo 1 italiano su 3 si dedica a questa attività tutti i giorni, mentre per la cena si sale ad una percentuale del 53%.
Gli italiani hanno poco tempo non solo per cucinare ma anche per mangiare: in media meno di mezz’ora al giorno viene dedicata al consumo dei pasti. Mangiare fuori casa diventa quindi un’occasione anche per riscoprire il valore del tempo: il ristorante viene vissuto principalmente come luogo dove rilassarsi (per il 38,6%), e il 62,5% di chi pranza o cena fuori casa si gode il pasto più di quanto non riesca a farlo tra le mura domestiche.
Venendo al legame di tipo “culturale” che gli italiani hanno nei confronti del cibo la tradizione batte l’innovazione uno a zero: il 64,4% del campione si definisce “conservatore” nella propria relazione con il cibo, mentre solo il 35,6% è orientato alla sperimentazione. In ogni caso per il 95% degli italiani il cibo è uno dei veicoli che fanno emergere e aiutano a tramandare le tradizioni di un popolo. Ad esempio il pranzo della domenica ha un valore simbolico nell’immaginario collettivo, e il ristorante è un importante strumento di salvaguardia dell’identità culturale e alimentare del nostro popolo per l’83,5% degli intervistati.
Entrando nello specifico dei dati, il 56,1% di coloro che hanno viaggiato all’estero ha preferito provare la cucina locale pur sentendo la mancanza di alcuni piatti tipici italiani, in prevalenza la pasta e la pizza. Il 63,3% degli intervistati ha provato un ristorante etnico, mentre solo il 26,3% ha provato anche la cosiddetta “cucina innovativa”.
Infine, in occasione dell’Assemblea è stata inaugurata la mostra “Ciak, si gusta!” che celebra alcune delle eccellenze enogastronomiche italiane riconosciute in tutto il mondo: la pasta, la pizza, il gelato, l’espresso e il vino. Lo fa mostrando 32 preziose quanto emozionanti immagini in bianco e nero di Reporters Associati & Archivi/Alessandro Canestrelli. L’esposizione, in programma presso la sede Fipe (piazza G.G. Belli, 2 – Roma), è visitabile fino al 15 dicembre su prenotazione.