Codice Turismo, Fiepet: ok sentenza su somministrazione cibo in hotel

Abrogata la disposizione che la permetteva senza autorizzazione ad hoc

La sentenza della Corte Costituzionale, che ha abrogato diversi articoli del Codice del Turismo, ha cancellato da subito anche la disposizione, prevista dall'articolo 8, che consentiva a tutte le strutture ricettive di somministrare alimenti e bevande, senza i requisiti necessari per tale attività, anche a clienti che non vi alloggiavano.
"Una decisione in linea con il buon senso e con il mercato stesso" ha commentato Esmeralda Giampaoli, presidente nazionale delle Fiepet-Confesercenti, secondo cui "la Consulta, accogliendo il ricorso di alcune Regioni, ha così ripristinato il principio secondo il quale le strutture ricettive possono svolgere attività di somministrazione, anche a chi non dimora, soltanto in presenza di una specifica autorizzazione e dei requisiti previsti per gli imprenditori dei pubblici esercizi".
"La nostra Federazione – prosegue Giampaoli – aveva già evidenziata e confutata tale anomalia al ministero del Turismo in occasione degli incontri con i responsabili del dicastero, ritenendo arbitrario un provvedimento che consentiva di esercitare una attività, così delicata per il consumatore, con requisiti differenti tra medesimi operatori. "Si è persa invece, ancora una volta, una buona occasione per meglio disciplinare un comparto di estrema delicatezza come quello della somministrazione di prodotti alimentari, già pesantemente colpito da una sfrenata liberalizzazione e da un mancato controllo sui requisiti professionali di chi lavora in questo settore. Ma siamo pronti – conclude il Presidente della Fiepet – a riaprire un dialogo con l'attuale governo e le Regioni per costruire insieme un provvedimento quadro capace di fornire le giuste indicazioni a chi vuole operare con professionalità e rigore".

editore:

This website uses cookies.