Decodificata scatola nera Ethiopian: evidenti analogie con sciagura Lion Air

Si rafforzano i sospetti sui presunti difetti nei sistemi di controllo di volo dei Boeing 737 Max 8, dopo le due sciagure aeree che in soli cinque mesi hanno provocato 346 morti. Il ministro dei Trasporti etiope, Dagmawit Moges, ha detto che da un primo esame delle scatole nere dell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato il 10 marzo scorso sono emerse “evidenti somiglianze” con la sciagura che nell’ottobre scorso vide coinvolto un velivolo della Lion Air, caduto in mare al largo dell’Indonesia. In entrambi i casi i piloti stavano cercando di tornare all’aeroporto di partenza e, secondo l’Amministrazione federale per l’aviazione Usa, i tracciati registrati dai satelliti indicavano che prima di precipitare i due aerei avevano subito improvvise variazioni di quota.

Ora, secondo Moges, la scatola nera dell’aereo dell’Ethiopian che ha registrato le comunicazioni a bordo, decodificata con successo dagli esperti francesi incaricati di esaminarla, proverebbe appunto le similitudini tra le due sciagure. Finora non si sono invece espressi i tecnici francesi – che nel frattempo continuano l’esame dell’altra scatola nera relativa ai dati di volo – e tantomeno l’ente Usa per la sicurezza dei Trasporti e la stessa Boeing, che collaborano all’inchiesta.

Intanto, alcune famiglie delle vittime dello schianto del volo Ethiopian hanno riferito di aver ricevuto dalle autorità etiopi un sacchetto contenente un chilogrammo della terra bruciata prelevata dal luogo della sciagura al fine di utilizzarlo per le cerimonie funebri, poiché per il riconoscimento di tutte le vittime potrebbero essere necessari diversi mesi. Ad Addis Abeba, invece, si è svolto un funerale simbolico durante il quale 17 bare vuote sono state portate in processione per le vie della città avvolte nella bandiera nazionale. Diversi dei familiari presenti sono svenuti per l’emozione.

 

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