lunedì, 18 Novembre 2024

Delfini e balene attraggono 25 mila turisti all’anno

Ma si pensa a istituire bollino blu per conciliare tutela e turismo

Sbarcato in Italia da poco, il whale-watching, ovvero l’osservazione dei cetacei a scopo commerciale, potrebbe rivelarsi ben presto una nuova fonte di attrazione turistica: da un lato offre la possibilità, a chi ne ha voglia, di osservare da vicino balene e delfini e dall’altro potrebbe contribuire alla loro salvaguardia. Una semplice gita in barca, ma accompagnati da una guida esperta, sarebbe infatti un modo per conoscere meglio il mondo di balene e delfini senza correre il rischio di provocare danni. Accobams (Accordo per la conservazione dei cetacei nel Mediterraneo e nel Mar Nero) e Pelagos (il Santuario dei cetacei) stanno lavorando all’adozione di un marchio di qualità, il bollino blu, per riuscire a conciliare tutela e turismo. Il ricorso ad un whale-watching selvaggio risulterebbe infatti molto dannoso per questi giganti del mare. Secondo la biologa Marie- Christine Van Klaveren, “la ricetta è semplice: adottare le linee guida elaborate da Accobams, svolgere anche un compito educativo sui temi della conservazione e abbinare alla gita in mare la presenza di scienziati per la raccolta di dati utili alla ricerca”. Oggi in 87 paesi del mondo il whale-watching muove un giro di affari di oltre un miliardo di euro e solo in Italia si parla di 25.000 passeggeri l’anno con un incasso di 800.000 euro e un indotto di 1.500.000 euro.

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