Rischia fino a 20 anni di carcere il pilota della JetBlu che martedì scorso ha perso la testa mentre era in volo tra New York e Las Vegas, costringendo di fatto l'aereo su cui si trovava ad un atterraggio d'emergenza. Sia la compagnia JetBlue, sia gli avvocati del pilota, che si chiama Clayton Osbon, hanno peraltro affermato che il crollo nervoso del comandante è dovuto ad una ragione medica, sia pure non ancora specificata. Osbon è stato finora considerato come un pilota esemplare, con 25 anni di esperienza. Le sue urla di fronte ai passeggeri con cui invocava Gesù e sosteneva che i terroristi stavano per far esplodere l'aereo, indicherebbero però una patologia psichiatrica non diagnosticata. Gli esperti ipotizzano che, in base ai sintomi di paranoia e disorientamento mostrati da Clayton, si è trattato probabilmente di un attacco di panico o degli eccessi di un disturbo bipolare, o persino di uno squilibrio ormonale.
Frattanto, il caso, che continua a far scalpore in un'America in cui i cittadini prendono gli aerei come se fossero autobus, sta inducendo un vasto dibattito sui test attualmente in uso per abilitare i piloti, e sulla eventuale necessità di un aumento degli screening psicologici.