Pareri discordanti tra gli addetti ai lavori sulla proposta del direttore generale del Touring Club Italiano, Guido Venturini, di privatizzare l’Enit. Per Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi e vicepresidente vicario di Confcommercio, la promozione del turismo va lasciata al pubblico, la commercializzazione al privato. "L’importante è che l’Enit – dice Bocca – non si occupi di commercializzazione ma di promozione. Io ritengo che questo assetto, che è quello attuale, vada bene". Bocca difende anche l’operato dell’Enit così come è stato rinnovato: “è stato approvato il piano 2008, il lavoro procede spedito, gli ordini del giorno filano via lisci..”, spiega Bocca, che fa parte del cda dell’Enit. Un mix pubblico-privato, è invece la soluzione che prospetta il presidente di Assoviaggi-Confesercenti, Amalio Guerra. “Non so se siamo maturi per un’operazione tutta privata – sottolinea Guerra – forse un mix sarebbe la soluzione migliore, perché l’Italia è una terra fantastica ed è necessario il coinvolgimento del territorio e delle sue istituzioni per promuoverla". Secondo Guerra, piuttosto sarebbe necessario che l’Enit ponesse obiettivi puntuali alle sue delegazioni nel mondo, "e sarebbe giusto fare tagli in quegli uffici che non producono aumenti di arrivi in Italia e che non siano efficienti".