Appassionati di vino ma forse meno di geografia. E’ l’identikit che viene fuori dal workshop del Forum Biteg di Riva del Garda (Trento) al quale hanno partecipato diversi operatori turistici. Gli statunitensi, in particolare, sono di fascia alta per cultura e capacità di spesa, conoscono i vini ma ancora poco i nostri territori. Questa scarsa conoscenza dei territori si spiega, però, secondo Città del Vino, con il fatto che l’intermediazione passa ancora dai tour operator, ma non dalle realtà enoturistiche del nostro paese, perché non ancora in grado di mettersi in gioco “autonomamente”. In controtendenza la Scandinavia. I wine club, che accolgono esperti ed appassionati, organizzano vacanze in cui il vino è protagonista e si rivolgono alle agenzie di viaggio solo per l’acquisto di servizi e pernottamento alberghiero, mentre per le visite in cantina e gli itinerari del gusto prevale il “fai da te”.