Ente Israele in contatto con adv e TO, 900 italiani rientrati

Nonostante quello che sta succedendo negli ultimi giorni, Israele ha deciso di non rinunciare alla sua partecipazione al TTG. Sia la ministra Daniela Santanchè che il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio hanno visitato lo stand, nel padiglione dedicato ai Paesi del mondo, accolti dal direttore marketing Pietro de Arena e dalla direttrice pr Mariagrazia Falcone (nella foto).

La direttrice dell’Ente del Turismo di Israele, Kalanit Goren, che al momento si trova in Israele (nella zona di Arad, nel deserto), si collega in video per parlare con la stampa in fiera. “Io sono lontana – dice – dall’area delle tensioni. E’ una zona tranquilla adattissima ai bimbi, ancora sconosciuta in parte agli italiani. Ma davvero splendida”. Sul numero di italiani nel suo Paese (in generale ci sono 130mila turisti stranieri) in questo momento dice: “Non abbiamo notizie certe in merito al numero di turisti italiani in Israele. Sappiamo che stanno rientrando e il nostro ministero sta facendo ogni sforzo per facilitare tutto questo”.

Per quanto riguarda il futuro dice: “Il ministero del Turismo di Israele si è subito messo in contatto l’Incoming Tourism Association per monitorare in tempo reale la situazione e fornire assistenza ed aggiornamenti: la sicurezza dei turisti è la nostra assoluta priorità e siamo
costantemente impegnati per garantirla. Per questo abbiamo attivato una linea WhatsApp dedicata (972-55-972-6931) e un indirizzo email (virtual@goisrael.gov.il). Siamo stati e siamo in costante contatto con gli operatori e gli agenti di viaggio italiani e abbiamo fornito loro in tempo reale tutte le informazioni in nostro possesso”.

Alcune compagnie aeree hanno ridotto le rotte verso Israele. “Per questo motivo i rientri – spiega – sono stati riprogrammati in stretta collaborazione con l’associazione incoming dei tour operator israeliani e la Israel Hotel Association che hanno fatto ogni sforzo per fornire supporto ai turisti presenti in Israele. Ancora una volta la nostra filiera turistica ha messo in campo tutta la sua capacità organizzativa, in accordo ed in stretta collaborazione con il nostro ufficio di Milano”.

Nel frattempo, continua il rientro degli italiani bloccati, coordinato dalla Farnesina tramite l’Unità di Crisi. L’Italia è stata l’unico Stato a unire le due forze, voli civili e voli militari, mettendo in campo un totale di sette collegamenti aerei per riportare a casa 900 tra turisti e pellegrini bloccati. Determinante la cooperazione con la compagnia Neos, già protagonista dei voli di rientro durante la pandemia, che ancora una volta si è resa disponibile per offrire vettori a prezzi calmierati. Grazie all’alta professionalità dei tecnici ed equipaggi ed alla conoscenza operativa del contesto, Neos è riuscita a rispettare tutti i criteri di sicurezza stabiliti dalle normative aeree ed assicurative, garantendo un servizio tempestivo e a buon prezzo.  “È stata un’operazione inedita”, commentano fonti della Farnesina, “che ha messo in evidenza i vantaggi della
cooperazione tra pubblico e privato in situazioni d’emergenza. Gli altri Paesi ci stanno chiedendo come abbiamo fatto”.

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