Entro fine mese stretta no pass: sì solo a servizi essenziali

Anche se ancora lontani, si aprono nuovi scenari in vista della discesa delle curva di Omicron. Il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, guarda alle strategie per il prossimo futuro mentre il Governo riapre il dialogo con i governatori, che chiedono modifiche sul conteggio dei ricoveri da Covid e – vista l’introduzione del Super Pass estesa nei vari ambiti sociali ed economici del Paese – di mandare in soffitta il sistema di assegnazione dei colori.

Sul breve periodo intanto sono già annunciate novità in arrivo. Dal prossimo mese si entra con il certificato verde, base o rafforzato, ovunque eccetto che in supermercati, alimentari, ospedali e farmacie. E al momento resta un punto interrogativo sui negozi di intimo, edicole e tabaccai. Il governo infatti si appresta a stilare la lista definitiva delle uniche attività ancora aperte a persone senza tampone, né siero, ovvero quelle sprovviste di Green pass.

Il provvedimento – sotto forma di Dpcm – potrebbe arrivare in vista del prossimo Consiglio dei ministri e servirà a chiarire quanto contenuto nell’ultimo decreto anti-Covid, secondo cui il lasciapassare ‘base’ sarà necessario dal primo febbraio anche in uffici pubblici, servizi postali, banche e attività commerciali, ad esclusione dei servizi “necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona”.

Dal 20 gennaio invece – questo è già stabilito dall’ultimo decreto – barbieri, parrucchieri ed estetisti dovranno già chiedere il certificato verde base, quello ottenibile anche con un tampone, ai propri clienti. Nei prossimi mesi, invece, non si esclude che per i fragili sia necessaria la quarta dose del vaccino.

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