Record per l'evasione fiscale di alberghi e pubblici esercizi. Secondo i dati forniti dalla Commissione per la riforma fiscale, nel 2005 si aggirerebbe intorno al 56,8% superando anche il "nero" dei servizi domestici di colf e badanti che si ferma al 52,9%. Per direttore generale di Federalberghi, Alessandro Cianella, si tratta però di "un dato inattendibile e strumentale; messi così sono numeri al lotto".
"L'entità presunta dell'evasione fa sorridere – osserva – per legge gli alberghi hanno l'obbligo di comunicare alle forze dell'ordine informazioni sui clienti alloggiati, obbligo che è sanzionato penalmente. E sono 50 anni che gli albergatori italiani seguono questo comportamento".
Il dato della Commissione per la riforma fiscale secondo Cianella "è inattendibile", nel senso che per capire meglio "servirebbe uno scorporo, visto che i dati presi in esame dall'Istat riguardano tutto il settore ricettivo che è decisamente ampio". Se il fisco "tirasse fuori gli studi di settore sarebbe meglio e si comprenderebbe che le cose non stanno così". E da ultimo si domanda: "ma se il grado di evasione è questo, cosa fanno le autorità preposte ai controlli?".