E' stata una voce unanime quella che si è levata dalla 60esima assemblea di Federalberghi, che si sta svolgendo a Roma. Un coro per dire no alla tassa di soggiorno. Ha cominciato il padrone di casa, Bernabò Bocca che rivolgendosi a Silvio Berlusconi ha detto: "Caro presidente, le dico che l'imposta di soggiorno sugli alberghi romani è un gravissimo, un gravissimo errore. Non possiamo trasferire le nostre attività all'estero, non possiamo rifugiarci in Romania o in Cina. Siamo qui in Italia e paghiamo tasse e stipendi come lei. Non possiamo dare ai sindaci, con l'imposta di scopo, la pistola da puntare alla tempia degli albergatori". Per il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli, "è un'ipotesi da scartare: il turismo ha bisogno di esser sostenuto – ha chiarito Sangalli – non tassato". A fianco degli operatori il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla. "Confido che l'attuazione della tassa di soggiorno non troverà concreta attuazione. Sarebbe un grave errore – ha aggiunto – tassare il turista e inoltre sarebbe una tassa iniqua perché colpirebbe un solo segmento". Intervenendo ai lavori, la governatrice del Lazio, Renata Polverini, ha annunciato che sulla tassa di soggiorno "sarà aperto un tavolo di confronto per evitare di penalizzare gli operatori del settore".