Italia nel mirino della Commissione europea. Il motivo? La mancata notifica delle misure nazionali necessarie al recepimento delle due direttive fondamentali del cosiddetto ‘secondo pacchetto ferroviario’ che ha l’obiettivo di garantire livelli elevati di sicurezza per le operazioni di trasporto ferroviario in tutta l’Europa. Oltre all’Italia, la Commissione ha deferito alla Corte di Giustizia anche Germania, Grecia, Spagna, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Svezia, Slovenia e Slovacchia. Il secondo pacchetto ferroviario, ricorda Bruxelles, doveva essere recepito negli ordinamenti nazionali entro il 30 aprile 2006. rammaricato per la vicenda, il viceministro dei Trasporti, Cesare De Piccoli, si augura che in tempi brevi si costituisca l’Agenzia per la sicurezza ferroviaria, così da “evitare la gravosa procedura d’infrazione da parte della Ue nei confronti dell’Italia e per avere un soggetto terzo nella gestione della sicurezza ferroviaria”. “I lavori – sottolinea De Piccoli in una nota – sono terminati il 14 gennaio, con piena soddisfazione di Fs Holding e delle organizzazioni sindacali e la proposta normativa condivisa é stata consegnata al ministro dei Trasporti Bianchi per avviare il concerto con i ministeri interessati. Mi auguro che questa fase si concluda al più presto – conclude De Piccoli – per addivenire in tempi brevi alla costituzione dell’ Agenzia”.