A Cutud, città delle Filippine, 19 persone si sono fatte crocifiggere durante i tradizionali festeggiamenti per il venerdì santo che hanno trasformato la città, per il 22° anno, in una meta di culto e pellegrinaggio. Davanti a pellegrini coinvolti in pratiche auto-flagellanti e a numerosi turisti, 19 uomini hanno rivissuto la passione di Cristo, fino alla crocifissione, in segno di penitenza e richiesta di perdono. I pellegrini sono spinti a queste pratiche sacrificali come devozione a Dio o, talvolta, per chiedere perdono e grazia o per essere guariti da una malattia. Uno dopo l’altro, i 19 uomini sono stati crocifissi su tre croci erette in città: dei chiodi sono stati conficcati nei palmi delle mani e ai piedi; poi, dopo una decina di minuti, i martiri volontari sono stati fatti ridiscendere. "La Chiesa non raccomanda questo genere di pratiche, si è sempre pronunciata contro l’auto-flagellazione – ha reagito Norman Vitug, prete della parrocchia locale – ma non possiamo contestate l’espressione della loro fede. Non sappiamo cosa provano facendo ciò, per questo li rispettiamo".
