Franceschini: la politica non ha mai creduto nel turismo

"Sono venti anni che guardo con rabbia alle opportunità enormi che offrono la cultura e il turismo in Italia ma vedo che in fondo la politica non ci ha mai veramente creduto". A sostenerlo il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, intervenendo ai lavori del convegno "L'Italia cresce con il turismo" promosso dall'Osservatorio parlamentare per il turismo.    
Franceschini ha ricordato che al momento del giuramento a ministro disse di sentirsi alla guida del più importante ministero, "e a distanza di pochi mesi sono certo di essere alla guida del più importante ministero economico del Paese".
Ha poi illustrato le prossime linee d'azione del dicastero: un promozione unica italiana all'estero, che sia fatta in sinergia e con risorse adeguate, "dobbiamo smetterla di farci compatire fuori dai confini europei con una promozione fatta dalle singole Regioni"; la digitalizzazione dell'intero sistema, "con incentivi non a pioggia"; la formazione, potenziando l'esistente e pensando ad una scuola superiore di studi turistici; un sistema premiale per le start up che intendano offrire nuove offerte e nuove applicazioni. In attesa poi del completamento del percorso di riforma del Titolo V della Costituzione, "non possiamo aspettare, il riassetto dell'Enit deve anticipare la riforma".  

 

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