Inferno alle porte di Atene. Un violentissimo incendio di probabile origine dolosa, partito da diversi punti ed alimentato dalla temperatura torrida e dai forti venti estivi, ha ucciso finora almeno 79 persone – ma il bilancio è verosimilmente destinato a salire oltre i cento, mentre i vigili del fuoco setacciano le case carbonizzate – in particolare nelle località di vacanze di Neos Voutsas e Mati, nei pressi di Rafina, il secondo porto della regione di Atene. Migliaia sono le persone evacuate e in fuga.
Un’immane tragedia che colpisce il paese in piena stagione turistica, con dettagli raccapriccianti, in particolare per quel che riguarda Mati, piccola località dove molti greci hanno seconde case. Qui, intrappolati dalle fiamme, 26 persone sembra parte di una stessa famiglia o di un gruppo di amici, sono morte insieme carbonizzate mentre cercavano una via di fuga verso il mare. Ma il mare ha rappresentato la salvezza per altre centinaia di persone che si sono riversate sulle spiagge della zona, gettandosi in acqua ed iniziando a nuotare.
Il suono continuo delle sirene e il colore del fuoco nel cielo è quello che hanno visto dai vetri dei pullman che li traghettavano tra aeroporti e alberghi, decine di turisti italiani. “All’inizio pensavamo si trattasse di una tempesta di sabbia – raccontano – c’era un vento fortissimo e in poco tempo è calata una nube di fumo che copriva tutto sopra di noi, oscurando il sole”. Poi i cellulari che squillavano e le telefonate dall’Italia, cariche di preoccupazione con la speranza che quella vacanza diventata un inferno non fosse sfociata in tragedia. Sono tanti gli italiani ancora nella capitale greca.
Dal canto suo, l’ambasciatore italiano in Grecia, Efisio Luigi Marras, resta cauto: “Siamo in contatto continuo con tutti, in particolare con l’unità di crisi greca. Non possiamo escludere nulla”.
Per i tanti turisti la via di fuga è l’aeroporto di Atene. Ma un aumento dell’intensità del vento, che potrebbe portare il fumo e le fiamme nella zona, potrebbe moltiplicare i ritardi per i rientri.