Già questa settimana il Governo potrebbe decidere un ulteriore allentamento delle prescrizioni, a cominciare dal coprifuoco fin da lunedì 17. Ma si pensa anche a riaprire le porte dei ristoranti al chiuso, delle piscine e delle altre attività ancora bloccate, come tutto il settore del wedding. Naturalmente, le decisioni dovranno essere corroborate dai dati su contagi, vittime, occupazioni degli ospedali, vaccini, in modo da valutare gli effetti delle ultime riaperture.I dati, ha spiegato il premier Mario Draghi, sono “incoraggianti” e se dovessero proseguire in questa direzione, “la cabina di regia procederà ad altre riaperture”, ma, ha aggiunto, “usando la testa”.
“Dal famoso 26 aprile, giorno delle riaperture, al 7 maggio – ha riferito Draghi – il numero di ricoveri in terapia intensiva è calato di oltre il 20%, il tasso di positività è sceso dal 5,8 al 3,2%, anche le vittime, sono tante ancora, ma sono in forte diminuzione. Se l’andamento dovesse continuare in questa direzione – ha aggiunto – chiaramente la cabina di regia procederà ad altre riaperture. Io – ha proseguito il premier – come credo la maggior parte degli italiani, voglio riaprire, voglio che le persone tornino fuori a lavorare, a divertirsi, a stare insieme. Ma bisogna farlo in sicurezza, cioè calcolando bene il rischio che si corre. Noi – ha sottolineato – stiamo esaminando i dati, che sono abbastanza incoraggianti”. Buone notizie anche sul fronte vaccinazioni. “II 90% di coloro che han più di 80 anni e più di 90 ha ricevuto almeno una dose, quasi il 70% di quelli che hanno più di 70 anni hanno ricevuto anch’essi una dose”, ha osservato. Se i numeri dei prossimi giorni reggeranno, ci saranno dunque altri passi verso la normalità. Ma, ha precisato Draghi, “è importante essere graduali anche per capire quali riaperture hanno più effetto sui contagi e quali meno”. Servono “attenzione, prudenza e gradualità. Farle sì, ma essere prudenti”.
A saltare – forse già a partire dal 17 – dovrebbe essere il coprifuoco delle 22, misura che rappresenta anche una soglia psicologica importante per gli italiani. Due sembrano al momento le ipotesi in campo: prolungare il tutti a casa alle 23 o fino alle 24. Su questo spingono ristoratori, presidenti di Regione, ministri come Luigi Di Maio, oltre a Lega, Fi e Iv. A giugno potrebbe poi esserci il superamento definitivo del divieto, sempre se i dati sui contagi lo consentiranno.