Il portale italia.it ora è gestito dall’Agenzia Italiana per il Turismo. Questo è un momento importante di svolta. “Per Enit è il primo forte segnale di cambiamento” ha detto il commissario straordinario dell’agenzia, Cristiano Radaelli. “In linea con il progetto definito dal Governo e approvato dal Parlamento – sostiene il commissario – significa un grande impegno verso il mondo digitale. Oltre il 50% dei turisti sceglie la destinazione via internet, il portale italiano, insieme alle altre iniziative che verranno a breve sviluppate da Enit, deve diventare il motore per generare valore aggiunto e nuovi posti di lavoro”.
L’annuncio è stato dato nel corso dell’evento inaugurale di NoFrills, dal titolo la ‘Digital Travel Summit Conference’, con governo, istituzioni, associazioni e territorio seduti a un tavolo per dibattere di turismo digitale di sviluppo, finanziamenti e di legislazione europea per l’e-commerce.
“Vogliamo avere un portale che trasmetta sensazioni – ha affermato Radaelli – non immagini statiche, e che offra prodotti specifici”. E’ necessaria “una promozione efficace e in grado di dare stimoli concreti ai turisti, con attività di marketing e di web marketing”, cui sottende però un cambio culturale, che è anche operativo: “tramite il portale vogliamo facilitare la possibilità di vendita da parte degli operatori”. E se è vero che un numero limitato tra questi è in grado di mettere in vendita i propri prodotti, a prendersi cura di loro sarà proprio l’agenzia. “Nel giro dei prossimi giorni presenteremo al governo il piano editoriale” ha concluso Radaelli.
“Turismo digitale significa anche turismo esperienziale. Abbiamo imparato – ha sottolineato Alberto Corti, direttore generale Confturismo – che dobbiamo partire dal cliente e non dal prodotto. Il turismo digitale parte dal soggetto con le sue aspettative e a ciò si aggancia. Ma la legislazione europea al momento non aiuta: abbiamo un processo normativo che mal si sposa con le potenzialità del turismo digitale”.
Per Stefano Ceci, consigliere per il Turismo del ministero dei Beni Culturali e del Turismo, l’inserimento nella legge 106 del tax credit rappresenta un’indubbia opportunità per l’intero settore visto che prevede uno sconto fiscale del 30% per le imprese singole e associazioni che fanno investimenti nel turismo digitale”.