A cento anni esatti dal naufragio, il tesoro del Titanic è stato inserito nella Convenzione dell'Unesco per la protezione del patrimonio culturale subacqueo. Al più presto, inoltre, potranno essere adottate "tutte le misure necessarie per proteggere il relitto, fare in modo che i resti umani siano trattati degnamente, e sequestrare gli oggetti portati fuori dall'acqua illegalmente, chiudendo anche i porti alle navi che svolgono attività esplorative non conformi ai principi della Convenzione".
Fino ad oggi, la nave non poteva beneficiare della protezione dell'Unesco, in quanto la Convenzione si applica solo ai relitti sommersi da almeno cento anni. Ma prestissimo quel tragico incidente varcherà la soglia del secolo. Il Titanic affondò nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912, nell'Atlantico settentrionale, scontrandosi contro un iceberg. Da allora, l'enorme carcassa giace a oltre 4.000 metri al largo di Terranova, in acque internazionali, senza che nessun Paese possa rivendicare una giurisdizione esclusiva sul sito. In un secolo, il Titanic è diventato un vera e propria caverna di Ali Baba per i sub che amano la caccia al tesoro. Visto che tra i 2.200 passeggeri, di cui 1.500 hanno perso la vita, c'erano anche miliardari e star.
"Ci sono migliaia di altri relitti da proteggere. Ognuno di essi è un sito archeologico che rappresenta un valore scientifico. Sono anche la memoria di tragedie umane che devono essere trattate con rispetto" sottolinea Irina Bokova, la direttrice generale dell'organismo internazionale che aggiunge: "Non tolleriamo che il patrimonio culturale terrestre venga saccheggiato.