Il caso delle maxi indennità accordate dalla giustizia brasiliana alla famiglia di una delle vittime del volo Rio-Parigi, precipitato in mare lo scorso primo giugno, ha aperto in Francia il dibattito su quanto vale la vita di un passeggero. Il quotidiano Le Figaro nota che "i passeggeri non sono uguali secondo la loro nazionalità, la compagnia a bordo della quale viaggiano e il loro stipendio". Esiste infatti un abisso tra il milione di euro concesso alla famiglia del procuratore dello stato di Rio, una donna di 41 anni, e i 17.500 euro di anticipo versati alle famiglie delle vittime francesi in attesa della determinazione esatta dei pregiudizi che, secondo Le Figaro, dovrebbero aggirarsi intorno ai 100 mila euro a passeggero. L'assicuratore di Air France, Axa, (che ha fatto appello alla decisione della corte di Rio), ha riferito al quotidiano di aver già distribuito anticipi a 165 famiglie, mentre le trattative con gli avvocati sul totale del pregiudizio subito cominceranno a breve.
Le Figaro ricorda che le indennità per le vittime degli incidenti aerei seguono, in Europa, negli Stati Uniti e nella maggior parte dei paesi nel mondo, la convenzione di Montreal del 1999 che ha sostituto quella di Varsavia del 1929. Ma a quest'ultima, spiega, restano legati i paesi "dell'emisfero sud" del mondo. Di qui anche le enormi differenze tra le indennità accordate da un paese all'altro.