La Porta Brandeburgo come Disneyland

L’iniziativa è stata accolta con sdegno da Braum e Klemke

Dopo il Checkpoint Charlie anche la porta di Brandeburgo si trasforma in una sorta di Disneyland per turisti. I “soldati” in divisa americana, russa o dell’ex Germania Est accolgono i visitatori davanti al più celebre monumento di Berlino. L’iniziativa di sfilare in uniforme, timbrare finti documenti e passaporti, farsi fotografare per un piccolo “contributo” di un euro, ha mandato su tutte le furie i politici della capitale. “Questa è Disneyland” ha commentato Michael Braun, l’esperto di cultura della Cdu, al tabloid tedesco Bild, criticando il pessimo gusto dell’iniziativa commerciale e il falso storico rappresentato dai finti militari in Pariser Platz, così come nell’altrettanto famosa e frequentata dai turisti Potsdamer Platz. Anche Rainer Klemke, responsabile dei luoghi della Memoria del governo berlinese, ha accolto con sdegno l’idea, già sperimentata con successo a Checkpoint Charlie: “è’ inappropriato e fuorviante”, ha detto il funzionario. “Io ero più che contento di non dover vedere più soldati dell’ex Urss, né Grepos, della Ddr dopo la caduta del Muro”.
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