925 mila lavoratori dipendenti del settore turismo, ovvero quasi il 5% della forza lavoro dipendente del Paese. Ma il 2009 è iniziato male. “Solo mese di gennaio 2009, l’Inps ha registrato un calo del 21% di occupati rispetto al gennaio 2008 – fanno notare Federalberghi, Fipe ed Ente Bilaterale Nazionale del Turismo promotori dell’indagine realizzata sulla base dei dati Inps – segno che il settore è a rischio recessione più degli altri, in quanto maggiormente esposto alle turbolenze finanziarie”.
Per questo motivo, secondo il presidente della Federalberghi, Bernabò Bocca, “occorre intervenire subito riducendo l’iva del settore ed estendendo la Tremonti ter, oltre ad una immediata operatività della moratoria sul credito siglata dall’ABI con le pmi”.
"Il rapporto mette in evidenza – afferma da parte sua il presidente della Fipe, Lino Enrico Stoppani – luci e ombre dell’occupazione nelle imprese del turismo. Da un lato emerge con chiarezza, pur nel contesto di una congiuntura economica sfavorevole, il forte contributo del settore ai livelli occupazionali del Paese. Dall’altro si deve constatare che ciò avviene a scapito della produttività che nel settore, ed in particolare nei pubblici esercizi, continua a calare. La situazione rischia di diventare insostenibile”. “Ma se riuscissimo a quantificare tutto l’indotto – sostiene il presidente dell’Ebnt, Gabriele Guglielmi – sappiamo che il totale supererebbe i 2,5 milioni di persone che direttamente o indirettamente traggono benefici”. Per il vice presidente dell’Ebnt, Giuseppe Cassarà la soluzione potrebbe essere quella di “istituire una cabina di regia tra le forze produttive del settore e il governo per monitorare costantemente l’evoluzione reale del mercato ed approntare i rimedi più adeguati”.