Veri e propri “pellegrinaggi” di turisti. Nascita di nuove attività economiche. Sviluppo di un marketing territoriale. Sono alcuni dei vantaggi del teleturismo, il fenomeno ormai di massa dei flussi turistici verso le location di serie TV di successo, per i luoghi che ospitano le produzioni. È quanto emerge da “In viaggio con la fiction. Serie televisive e creazione di flussi turistici”, indagine commissionata da Expocts al Centro Internazionale di Studi Luoghi & Locations, presentata ieri a Roma. Con gli esempi di tre fiction italiane, ambientate rispettivamente al nord (‘Elisa di Rivombrosà), al centro (‘Carabinierì) e al sud (‘Il commissario Montalbanò) si analizza sia il grado d’interazione (sempre scarso all’inizio) fra territorio e produzioni durante le riprese, che i flussi di turisti originati dal successo delle serie. Nel caso di “Elisa di Rivombrosa”, la nota fiction storica di Mediaset ambientata al Castello di Agliè, il numero di visitatori è decuplicato: da 8.549 del 2003 a 92.091 del 2004 per assestarsi, nel 2006, a 57.056 presenze. Ma incrementi interessanti si sono stati registrati anche nella Ragusa di Montalbano (dove le presenze sono passate da 669.678 nel 1999, anno di inizio della serie, a 815.418 nel 2003) e a Città della Pieve, location di Carabinieri, che ha visto un boom nel 2005, anno di maggior successo della serie, con 73.131 presenze.