Lunedì nero per Boeing, tonfo in borsa a Wall Street

Lunedì nero per Boeing a Wall Street. I titoli del colosso dell’aviazione americana precipitano e arrivano a perdere oltre l’8% sulla scia dell’incidente dell’Alaska Airlines che ha portato al fermo di molti 737 Max 9 negli Stati Uniti. Il tonfo arriva con le indagini delle autorità americane per cercare di capire come sia stata possibile l’esplosione in volo di un portellone di uscita di sicurezza posteriore disattivato. L’incidente non ha causato morti o feriti ma ha riacceso l’attenzione sulla sicurezza e su possibili difetti di produzione in casa Boeing e Spirit AeroSystems, che produce le fusoliere per il 737 e che perde a Wall Street oltre il 10%.

L’inchiesta è per ora concentrata sul velivolo dell’Alaska Airlines, al quale era già stato vietato di volare a lungo sull’acqua a causa di spie luminose che avevano segnalato possibili problemi di pressurizzazione in alcuni voli precedenti. Ma Boeing, per correre ai ripari, ha già depositato alla Federal Administration Aviation le linee guida da seguire per le ispezioni dei 737 Max 9, promosse dalle autorità.

Il ritrovamento del portellone esploso nel giardino di un insegnante di Portland, in Oregon, è un importante punto di partenza per l’inchiesta, così come l’iPhone caduto dal volo 1282 di Alaska Airlines e rimasto funzionante nonostante il tonfo di 4.876 metri. Lo smartphone – riportano alcuni media americani – è stato trovato senza neanche un graffio e con la batteria carica: al momento è nelle mani dell’autorità impegnata nelle indagini che sperano di poter ottenere dati e informazioni preziose.

Per Boeing l’incidente dell’Alaska Airlines è una nuova macchia a una reputazione che non si è mai del tutto ripresa dalla crisi del Max 737 del 2018 dopo due incidenti mortali che hanno causato la morte di 346 persone.

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