Occorre in Italia un turismo che sia accessibile a tutti ma per farlo occorre la formazione degli addetti, che devono seguire, nei loro progetti, il principio dell’ ‘universal design’, finalizzato all’inclusione sociale e all’uguaglianza. Ne è convinto Giuseppe Trieste, presidente di Fiaba (Fondo italiano abbattimento barriere architettoniche), che con un convegno a Roma ha concluso il progetto formativo sul turismo di qualità.
L’accessibilità, ha affermato Trieste, non riguarda solo le persone disabili, ma anche ad esempio famiglie con bambini o anziani. “La mobilità in Italia è pessima – ha osservato il presidente dell’Associazione nazionale guide turistiche, Marcella Bagnasco – è impossibile fare un’escursione coi mezzi pubblici. E per quanto riguarda la segnaletica, sui territori ma anche all’interno dei musei, occorre renderla efficiente per tutti”.
“Il concetto di accessibilità – ha concluso il direttore dell’associazione italiana Confindustria alberghi, Barbara Maria Casillo – va adeguato a tutti i progetti e le iniziative per accogliere turisti: siamo intervenuti chiedendo interventi mirati al governo e abbiamo fatto un accordo tra privati per finanziamenti su ristrutturazioni”.
Infine, per quanto riguarda Roma, il presidente della Camera di Commercio, Giancarlo Cremonesi, ha proposto al governo di “ripetere quanto fatto per il Giubileo, cioè stanziare fondi per rendere più fruibili i luoghi di accoglienza e musei. Tutto ciò sarebbe ripagato dall’aumento del turismo”.