“Gli italiani che andranno all’estero per turismo dal 21 dicembre al 6 gennaio al rientro dovranno sottoporsi alla quarantena. E’ una misura chiaramente dissuasiva: non sappiamo dove andranno e se lì saranno permesse feste. Anche gli stranieri che verranno in Italia nello stesso periodo saranno sottoposti a quarantena”. Lo ha specificato il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. L’obbligo però non si applica a chi viaggi per lavoro, per ragioni di “assoluta urgenza, esigenze di salute, esigenze di studio, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.
Dunque, il governo blinda il Natale e va allo scontro con le Regioni imponendo il divieto di spostamento anche tra i Comuni per il 25 dicembre, Santo Stefano e Capodanno. “Abbiamo evitato il lockdown generalizzato – sintetizza il premier – ma ora non dobbiamo abbassare la guardia. Dobbiamo scongiurare una terza ondata che potrebbe arrivare già a gennaio e non essere meno violenta della prima”. E’ una misura “ingiustificata” rispondono i presidenti in rivolta, secondo i quali si crea una disparità di trattamento tra chi abita in una grande città e i milioni di italiani che vivono invece nei piccoli comuni.
Prevale dunque la linea dei rigoristi nel giorno in cui l’Italia registra purtroppo il record di vittime per Covid dall’inizio della pandemia, 993 in 24 ore. Il decreto legge ‘cornice’, già in vigore, e il Dpcm valido da oggi, venerdì 4 dicembre, e fino al 15 gennaio, contengono tutte le restrizioni già annunciate nei giorni scorsi e nessuna delle ‘concessioni’ che erano state ipotizzate o chieste dai governatori.
Ecco tutte le regole:
SPOSTAMENTI TRA REGIONI
Sono vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio, salvo i casi di lavoro, necessità e salute e per fare ritorno a residenza, domicilio o abitazione. Ci si potrà spostare da una regione all’altra quindi fino al 20 gennaio, tenendo conto delle attuali fasce di colore, il cui sistema viene mantenuto.
SPOSTAMENTI TRA COMUNI
Vietati a Natale, il 26 e a Capodanno, salvo i casi di lavoro, necessità e salute o il rientro a residenza, domicilio o abitazione.
SECONDA CASA
Si può raggiungere se si trova nella stessa Regione, tranne che il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, quando saranno vietati anche gli spostamenti al di fuori del proprio comune.
SHOPPING
Fino all’Epifania i negozi resteranno aperti tutti i giorni fino alle ore 21 per diluire la presenza di acquirenti in più ore della giornata. I centri commerciali resteranno invece chiusi nei fine settimana.
RISTORANTI
Saranno sempre aperti a pranzo, anche a Natale, Santo Stefano, a Capodanno e alla Befana, ma al tavolo non potranno sedere più di quattro persone. Restano la consegna a domicilio e l’asporto fino alle 22. I bar e gli altri locali di somministrazione saranno aperti dalle 5 fino alle 18 in zona gialla.
PRANZO E CENA DI NATALE
Si raccomanda di festeggiare solo con familiari conviventi e non è stato indicato un numero massimo di commensali.
COPRIFUOCO
Resta in vigore per tutte le festività il divieto di uscire senza giustificato motivo dalle 22 alle 5 del mattino seguente.
CAPODANNO
Il 1 gennaio invece il coprifuoco durerà fino alle 7 del mattino e non fino alle 5.
ALBERGHI
Gli hotel potranno restare aperti, ma i ristoranti all’interno delle strutture saranno chiusi la sera di Capodanno. Sarà possibile trascorrere il veglione solo in camera, ordinando la cena.
SCI
Gli impianti sciistici resteranno chiusi fino al 6 gennaio, si potrà tornare a sciare a partire dal 7.
CROCIERE
Sono sospese dal 21 dicembre al 6 gennaio.
VIAGGI
Dopo un viaggio all’estero resta la quarantena di 14 giorni al ritorno, dai Paesi per i quali è prevista.
CINEMA E TEATRI
Resteranno chiusi per tutte le festività