Nautica/2, Ucina: settore regge ma manca sostegno governo

Del piano per la nautica presentato 9 mesi fa, ancora fermi molti provvedimenti

Un appello a governo e istituzioni a fare di più a sostegno del settore nautico italiano. Lo ha lanciato il presidente di Ucina Anton Francesco Albertoni nel corso della presentazione della 50esima edizione del Salone Nautico di Genova, ieri a Milano. "L'industria nautica italiana – ha detto – ha dovuto fare i conti con le difficoltà del momento ma ha saputo trovare in se stessa la forza per superarle. La politica deve avere il coraggio di guardare oltre e darci gli strumenti per continuare ad essere leader del mondo". Albertoni ha ricordato che lo scorso anno, in apertura del Salone, era stato presentato, alla presenza di tre ministri, un piano per la nautica in grado di attrarre 3 miliardi di investimenti privati, da fare subito, "per innovare, in tutti i campi, anche sui temi fiscali". Ma dopo nove mesi molti dei provvedimenti previsti sono ancora fermi. Fra questi, "la riforma della legge 84/94 sui porti, che attende ancora il parere della conferenza delle Regioni, e la ridefinizione dei canoni demaniali, rimandata alla realizzazione del federalismo", la questione del noleggio dei grandi yacht, e cioè la mancanza di norme ed interpretazioni certe sugli aspetti fiscali e doganali "che spinge i broker a fare partire le unità da Paesi esteri, in primo luogo la Francia". Ecco perché il numero uno di Ucina ha rimandato la politica a ottobre.    

 

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