Nel dl proroghe manca norma spiagge, ma Garavaglia rassicura i balneari

Riccione, veduta aerea spiaggia © Massimo Sestini

L’estate è salva: “non serve nessuna proroga perché una norma esiste già, anzi due: una per la proroga al 2033 e un’altra che congela le concessioni per il Covid”. Il ministro del turismo Massimo Garavaglia spegne, almeno per il momento, “l’incendio” che sta per scoppiare nel mondo balneare italiano alla notizia che nel decreto legge di proroga dei termini non è stata inserita la norma, oggetto di approfondimenti tecnici nelle ultime ore, sulla proroga delle concessioni balneari. L’intervento avrebbe dovuto tra l’altro ovviare alle sentenze del Tar che, sulle concessioni per le spiagge, si scontrano con la proroga delle concessioni in contrasto con la normativa Ue.

Il primo a intervenire è Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio. “Era destituita di fondamento l’indiscrezione per cui il consiglio dei ministri di oggi – spiega – avrebbe adottato una norma di proroga delle concessioni demaniali marittime. Come è noto le leggi che hanno esteso la durata delle concessioni già ci sono (dalla legge 145/2018 all’articolo 182 comma secondo del dl 34/2020), si tratta solo di applicarle. A tale fine si tratta di rimuovere eventuali difficoltà interpretative o applicative. Stiamo interloquendo intensamente sia con il Governo e con le rappresentanze parlamentari affinché avvenga quanto prima, stante l’evidente urgenza da noi ripetutamente sottolineata”.

Anche Maurizio Rustignoli, presidente nazionale di Fiba, accoglie positivamente le dichiarazioni del ministro: “Le imprese hanno bisogno di certezze, sempre e soprattutto in questo momento per programmare il riavvio della stagione turistica. Certezze che però a nostro avviso – aggiunge – possono diventare definitive solo con il completamento della legge 145 del 2018, che ha esteso i titoli concessori. Un risultato da raggiungere nel più breve tempo possibile e con la collaborazione dei rappresentanti delle imprese: si apra dunque un tavolo di lavoro con l’obiettivo di mettere finalmente e definitivamente in sicurezza il comparto turistico balneare, che è uno dei volani più importanti del turismo italiano”.

“Nelle parole del ministro Garavaglia – dice Marco Maurelli, presidente Federbalneari Italia – c’è il pensiero esatto di tutte le associazioni balneari. L’estate è al sicuro. Le norme ci sono e sono appunto la legge 145/2018 che estende la durata delle concessioni al 2033 e poi il famoso decreto rilancio all’articolo 182″. E spiega: “Per disapplicare una legge ne serve un’altra, almeno in Italia”.

Più preoccupata per il mancato inserimento delle concessioni balneari nel dl Proroghe Cna Balneari: “E’ urgente la conferma della estensione delle attuali concessioni al 2033, avviare la riforma del demanio marittimo e concludere positivamente una querelle aperta con l’Ue da oltre 10 anni che tiene nell’incertezza oltre 30 mila imprese tra stabilimenti balneari, alberghi con spiagge e attività commerciali operanti sul demanio”.

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