Portafogli un po’ più vuoti a febbraio per circa 10 mila lavoratori in cassa integrazione e in mobilità del trasporto aereo. Il sussidio che ricevono ogni mese, infatti, questa volta è arrivato senza l’integrazione del Fondo speciale per il trasporto aereo. Una perdita che varia a seconda del reddito, ma che in media è di circa 200-500 euro.
A non aver pagato è l’Inps, che si giustifica: mancano le delibere per autorizzare la prestazione integrativa. I sindacati però vanno all’attacco, con la Filt Cgil che parla di decisione illegittima e chiede l’intervento del Governo.
Anche perché il mancato pagamento interesserebbe migliaia di persone, tutti esuberi di diverse compagnie, da Alitalia a Wind Jet, da Livingston a Meridiana, da Myair a varie società di handling.
Che ci fosse il rischio che l’Inps potesse non pagare, i sindacati già lo sapevano. L’ultima riunione del Comitato amministratore del Fondo (di cui fanno parte sindacati e aziende), in programma il 25 gennaio, è stata rinviata dall’Inps – spiega il segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo – per poter compiere una valutazione sulle risorse disponibili.
Ma quei soldi ci sono, assicura la Filt: il fondo ha una consistente disponibilità patrimoniale (residuo dell’attività degli anni passati) e una previsione di entrate nel 2016 (dall’addizionale di 2,5 euro a passeggero in vigore da gennaio) che si aggira intorno ai 200 milioni.